Ex Caserma Sani: da "buco urbano" a Nodo Ecologico Urbano
Il Nodo è un’opera continua, dal profilo arcuato del Forte, del terrapieno dell’antica Lunetta, fino all'ansa del Canale, a riconfigurare una fantastica geografia dell’area; spalti e dislivelli attraversabili su più quote rendono possibile la moltiplicazione delle sensazioni e delle visuali della città moderna al contorno, della città storica in prospettiva, fino alla città contemporanea in movimento che andiamo proponendo.
Il ponte ciclabile avvolge e ricompone il paesaggio di edifici solitari di oggi, un vero Bosco di alberi e vegetazione autoctona, massima espressione della sostenibilità, circonda il cuore degli insediamenti vecchi, tra cui il silos progettato da Attilio Muggia nei primi del ‘900; la rete dei vecchi binari diventa il tracciato distributivo degli edifici pubblici nel Bosco, qui il quartiere incontra la città.
Ai bordi sono previste due aree residenziali di altissima qualità edilizia, servite da zone verdi, percorsi pedonali, ciclabili e carrabili, parcheggi interrati; qui si giustappongono gli edifici preesistenti ristrutturati e i nuovi, alti fino a cinque piani, con un piano vuoto al livello dei vecchi tetti, alla stessa quota del ponte ciclabile cui si accede direttamente per poi ripartire nel loop del dinamismo urbano contemporaneo.
Le biciclette planano sul ponte ciclopedonale, salgono e scendono sui tetti della Scuola aperta sulla piazza del Forte fino all’Edificio incubatore di StartApp aperto sulla piazza del Canale; le automobili parcheggiano sottoterra attraversando l’area regolamentata quale Isola Ambientale a 30 km/h.
Un Masterplan del genere definisce uno scenario e si costruisce per fasi, contempla flessibilità degli interventi, nelle destinazioni d’uso e nelle possibili configurazioni senza perdere la propria riconoscibilità progettuale, l’immagine che avrà il nuovo brano di città.
Un quartiere cosi si apprezza da dentro e da Google Heart!