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Firenze - Progetto San Gallo

“Lungo la via che conduce dalla Porta di San Gallo al centro della città si attestano una serie di edifici fra cui numerosi spedali, conventi e monasteri; si collocano uno accanto all'altro, creando un fronte compatto sulla via San Gallo: il Convento di San Clemente, il Monastero di Sant' Agata ed il Monastero di Santa Lucia che va a chiudere l'isolato definito da le mura cittadine. Alle spalle di ciascuna delle strutture religiose sono presenti ampi appezzamenti di terreno, gli orti, che arrivano fino al Maglio. Via San Gallo tra Medioevo e Rinascimento doveva essere un viavai di gente che entrava ed usciva dalla porta, un andirivieni di preti e pellegrini, di monache e cavallieresse, di battilani e tessitori, un turbinio di tonache fruscianti, una melodia di campane che risuonava dalle chiese incastonate dei palazzi. A partire dal 1829 si ritrovano gli atti autorizzativi relativi all'apertura del tratto finale dell'attuale via Cavour e la costruzione del nuovo muro di cinta del complesso di Santa Agata”.

A fronte di questi interventi l'isolato assume la conformazione che vediamo attualmente.

Noi proponiamo un concept del progetto finalizzato alla definizione della normativa urbanistica per il complesso monumentale dell’ex Ospedale San Gallo di Firenze che tragga suggestioni proprio da questa bella storia della sua costruzione, della sua architettura e della città al contorno; un insediamento urbano articolato e complesso che ha attraversato i secoli mutando la sua conformazione deve proseguire e rinnovare la storia magnifica di Firenze. 

Il fronte sulla antica e sinuosa via San Gallo conserva il carattere del tessuto urbano consolidato, deve essere restaurato, mantenere segni e significati propri dei luoghi, in alto si scorgono i nuovi volumi che manifestano tracce del presente, nuovi usi e connessioni urbane contemporanee.

Sul fronte sulla ottocentesca e rettilinea via Cavour, scandito dall’alto mura di cinta, sarà la presenza del verde a rinnovare il disegno degli orti del passato, alberi d’alto fusto traguardano al di là del muro, nuovi giardini pensili si insinuano fin dentro il complesso, come avveniva allora, così si rendono accessibili gli spazi interni e sottoposti con funzioni complementari e di servizio aperte alla città.

All’interno del complesso monumentale l’idea prevede il restauro degli immobili di valore storico architettonico, il recupero del complesso urbano di antica origine, la demolizione dei corpi di fabbrica incongrui e l’inserimento dei nuovi frammenti contemporanei, di terra e di pietra, dei nuovi usi e delle connessioni urbane contemporanee sostenibili e compatibili con il delicato tessuto urbano. 

Tornano a nuova vita i segni del passato e i valori storico architettonici e urbani originari del complesso e prendono forma tracce del presente, come è sempre stato a Firenze, come deve essere ancora in una città viva.

 

 

 

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